Torna alla Home Page Home  |   Links  |   Contatti  
Malattia e Prevenzione: Domande e risposte
   
Cos´è il Cancro
12 Regole contro il Cancro
Consigli per la prevenzione
Il cammino della ricerca
Per una diagnosi precoce…
Autoesame al seno
Domande e risposte
  Domande e risposte

Alcune risposte a domande ricorrenti

Acido folico. L’acido folico può prevenire il cancro?
L’acido folico è un vitamina del gruppo B rinvenibile in vari vegetali, frutta e cereali integrali. Un
deficit di acido folico può aumentare il rischio di carcinoma del colon-retto e della mammella. Il
miglior modo per introdurre il fabbisogno quotidiano di acido folico è quello di consumare i prodotti
naturali che lo contengono.

Acqua e altri liquidi. Quanti liquidi bisogna bere durante il giorno?
Il consumo di acqua e di altri liquidi può ridurre il rischio di cancro della vescica poiché viene diluita la concentrazione di sostanza cancerogene e viene diminuita la durata del contatto di queste con la mucosa vescicale. Si raccomanda di bere almeno due litri di liquidi al giorno.

Additivi. Gli additivi causano il cancro?
Ai cibi sono aggiunte varie sostanze per favorirne la conservazione o renderli più appetibili. Le quantità aggiunte sono piccole e non esiste evidenza che possano causare il cancro.

Aglio. Il consumo di aglio può prevenire il cancro?
I benefici per la salute correlati all’uso di aglio sono stati molto pubblicizzati. L’uso dell’aglio per prevenire il cancro è oggetto di studio, ma attualmente non ci sono prove che esso abbia un ruolo specifico nel ridurre il rischio di tumori.

Alcol. Il consumo di alcol aumenta il rischio di cancro?
L’alcol aumenta il rischio di tumori del cavo orale, faringe, laringe, esofago, fegato e mammella. Se si associa anche l’abitudine al fumo, l’aumento del rischio è maggiore dei singoli effetti correlati all’uso dell’alcol e del tabacco.
Gli effetti dell’alcol sono più pronunciati nella donna (è aumentato il livello di estrogeni circolanti) e basta anche un consumo moderato di alcol per aumentare il rischio di cancro della mammella. Pertanto, le donne a maggiore rischio di sviluppare un tumore della mammella, dovrebbero considerare seriamente di astenersi dal bere alcolici.

Antiossidanti. Quali sono i rapporti tra antiossidanti e cancro?
Durante il normale metabolismo sono generate sostanze che esplicano un’azione ossidante danneggiando i tessuti ed aumentando il rischio di tumori. Nella verdura e nella frutta sono contenuti alcuni nutrienti che, per avere un’azione antiossidante, si ritiene possano svolgere un’azione protettiva C, la vitamina E, il selenio, i carotenoidi e varie altre sostanze chimiche di origine vegetale.
Vari studi suggeriscono una riduzione del rischio di alcuni tumori se si fa largo uso di verdura e frutta ricchi di sostanze antiossidanti. Tuttavia, gli studi finora condotti con la somministrazione supplementare di antiossidanti non hanno dimostrato una diminuzione del rischio di cancro ed il miglior metodo preventivo è attualmente quello di introdurre gli antiossidanti mediante il cibo (vedere anche: Beta-carotene, Licopene, Selenio, Vitamina C, Vitamina E, Supplementi).

Aspartame. L’aspartame causa il cancro?
L’aspartame è un dolcificante artificiale a basso contenuto calorico, circa 20 volte più dolce dello zucchero. Attualmente, non vi sono evidenze di una correlazione tra l’uso dell’aspartame e un incremento del rischio di cancro.

Attività fisica. L’attività fisica riduce il rischio di cancro?
Un’attività fisica moderata/vigorosa riduce il rischio di sviluppare un cancro della mammella e del colon e, probabilmente, di altri tumori. Inoltre, l’attività fisica ha un impatto favorevole su malattie cardiovascolari e diabete.
Aglio (Allium sativum)

Beta-carotene. Il beta-carotene riduce il rischio di cancro?
Il beta-carotene è un antiossidante chimicamente correlato alla vitamina A, contenuto in verdura e frutta. Poiché il consumo di verdura e frutta si associa ad una riduzione del rischio di cancro, si è ipotizzato che questo potesse essere significativamente diminuito somministrando alte dosi di beta-carotene. Questo approccio è stato usato in tre studi con l’obbiettivo di prevenire il cancro del polmone ed altri tumori. In due studi il supplemento di beta-carotene si è associato ad un incremento del rischio di cancro del polmone nei fumatori, mentre nel terzo studio non è stato evidenziato né alcun vantaggio, né alcun danno. Pertanto, è consigliabile consumare vegetali contenenti beta-carotene, ma bisogna evitare l’assunzione supplementare di alte dosi, soprattutto se si è fumatori.

Caffè. Il caffè causa il cancro?
Talora la caffeina accentua i sintomi della malattia fibrocistica della mammella, ma non esistono dati evidenzianti che essa aumenta il rischio di cancro della mammella o di altri tipi di tumore. Nel passato, era stato riportato che il consumo di caffè aumentava il rischio di cancro del pancreas. Ciò non è stato confermato da studi recenti.

Calcio. Esistono correlazioni tra calcio e cancro?
Esistono evidenze che il consumo di cibi con elevato contenuto di calcio può ridurre il rischio di carcinoma colorettale. D’altra parte, l’assunzione supplementare di elevate quantità di calcio aumenta il rischio di cancro della prostata. È consigliabile, pertanto, assumere solo la quantità di calcio necessaria, preferibilmente mediante il cibo.
Il fabbisogno giornaliero di calcio è di 1000 mg dai 19 ai 50 anni e di 1200 mg dai 50 anni in poi. Ricchi di calcio sono latte, latticini e verdure. Per il latte e derivati scegliere i prodotti con basso contenuto di grassi o senza grassi per ridurre l’introito di grassi saturi.

Carne. Bisogna evitare il consumo di carne?
Il consumo di carni rosse e lavorate è stato messo in correlazione con un aumento del rischio di tumori dello stomaco, della prostata e del colon-retto. Per le carni lavorate, si ritiene che ciò possa essere dovuto ai nitriti aggiunti per mantenere il colore dei cibi e prevenirne la contaminazione batterica. I nitriti nello stomaco possono essere convertiti in nitrosamine che sono sostanze cancerogene. Questa conversione è ritardata dall’ingestione di verdura e frutta contenenti vitamina C ed altre sostanze fitochimiche.
Il consumo di cibi conservati attraverso l’affumicatura o la salatura aumenta l’esposizione a sostanze chimiche potenzialmente cancerogene e dovrebbe, pertanto, essere limitato.

Quali sono le relazioni tra modalità di cottura della carne e rischio di cancro?
Un’adeguata cottura è necessaria per uccidere microrganismi potenzialmente pericolosi presenti nella carne. Alcuni studi hanno suggerito che friggere, arrostire o grigliare la carne a temperature molto alte produce sostanze chimiche che possono aumentare il rischio di cancro. Queste sostanze chimiche possono generare tumori negli animali, ma non è certo che ciò si verifichi anche nell’uomo. Per ridurre la produzione di tali sostanze si può ricorrere a varie tecniche, quali cuocere in umido, a vapore, in bianco e a microonde.

Cibi biologici. I cibi biologici sono più efficaci nel ridurre il rischio di cancro?
I cibi biologici o organici sono quelli derivati da piante non trattate con pesticidi e non sottoposte a modificazione genetica o carne, uova e latticini provenienti da animali non trattati con antibiotici o ormoni. Comunemente si ritiene che questi cibi siano più salutari poiché riducono l’esposizione alle sostanze chimiche usate in agricoltura. Inoltre, è stato suggerito che la loro composizione è migliore da un punto di vista nutritivo rispetto ai corrispettivi cibi prodotti in maniera convenzionale. Attualmente, non esiste evidenza che questi cibi siano più efficaci nel ridurre il rischio di cancro rispetto a quelli prodotti in altro modo.

Cibi geneticamente modificati. Possiamo consumare con tranquillità i cibi geneticamente
modificati?

I cibi geneticamente modificati sono ottenuti aggiungendo geni di altre piante o organismi per aumentare la resistenza della pianta agli insetti, ritardare l’esfoliazione, migliorare la trasportabilità, la composizione dei nutrienti, il sapore o altre qualità desiderabili. Teoricamente, i geni aggiunti potrebbero formare sostanze in grado di suscitare reazioni avverse nei soggetti allergici. Tuttavia, allo stato attuale, non c’è evidenza che i cibi geneticamente modificati siano pericolosi o che possano influenzare il rischio di cancro.

Cibi irradiati. I cibi irradiati sono causa di cancro?
Le radiazioni sono sempre più usate per uccidere microrganismi nei cibi al fine di prolungarne la durata. Le radiazioni non restano nel cibo dopo il trattamento e non ci sono prove che il consumo di cibi irradiati aumenti il rischio di cancro.

Diete vegetariane. La dieta vegetariana riduce il rischio di cancro?
Le diete vegetariane hanno varie caratteristiche desiderabili, quali un basso contenuto di grassi saturi ed una elevata quantità di fibre, vitamine e sostanze chimiche vegetali (per esempio, flavonoidi).
Non si può, però, affermare che esse sono di beneficio particolare nella prevenzione dei tumori. Una dieta vegetariana può essere salutare se pianificata in maniera appropriata e se fornisce una quantità adeguata di calorie. Se è molto stretta e sono evitati tutti i prodotti di tipo animale, è necessario un supplemento di vitamina B12, zinco e ferro.

Fibre. Le fibre nella dieta possono ridurre il rischio di cancro?
Le fibre sono essenzialmente costituite da carboidrati di origine vegetale indigeribili. Non esistono dati certi sulla correlazione tra fibre e rischio di cancro. Tuttavia, il consumo di cibi ricchi di fibre (verdura, legumi, cereali integrali, frutta) è consigliabile poiché essi contengono altre sostanze che possono ridurre il rischio di cancro ed essere in altro modo di beneficio alla salute.

Fluoro. Il fluoro è causa di cancro?
Numerosi studi hanno valutato gli effetti del fluoro aggiunto al dentifricio, all’acqua e al cibo. Non esiste un incremento del rischio di cancro.

Geni. Se il cancro è una malattia genetica, in che modo la dieta può diminuire il rischio di cancro?
Alcune mutazioni a carico dei geni possono aumentare il rischio di cancro. Un danno al DNA può essere ereditario o acquisito nel corso della vita.
Può la dieta proteggere il DNA da eventuali danni? Al riguardo, vari studi sono in corso, ma ci sono evidenze che la dieta e l’attività fisica possano ritardare o prevenire lo sviluppo di tumori.

Grassi. Una dieta a basso contenuto di grassi riduce il rischio di cancro?
Le diete ricche di grassi aumentano l’apporto calorico che contribuisce a determinare l’obesità che, a sua volta, è in rapporto con un aumento del rischio di vari tumori. Il rischio maggiore sembra essere connesso ai grassi saturi, mentre i grassi che contengono acidi grassi omega-3 (acido alfa-linolenico, acido eicosapentaenoico e acido docosaesaenoico) possono ridurre il rischio di cancro.

I grassi trans-saturi aumentano il rischio di cancro?
La preparazione di oli idrogenati, quali la margarina, o i processi messi in opera per rendere solidi i grassi a temperatura ambiente, determinano la formazione di grassi trans-saturi, i quali aumentano i livelli ematici di colesterolo. Non è nota, però, la loro relazione col rischio di cancro.

Licopene. Il licopene riduce il rischio di cancro?
Il licopene è un carotenoide rosso-arancio ad azione antiossidante rinvenibile nei pomodori e derivati. Vari studi hanno suggerito che il consumo di pomodori riduce il rischio di alcuni tumori, ma non è noto se responsabile di ciò sia il licopene. Anche se ciò fosse vero, non è detto che un supplemento di licotene con la dieta sia di maggior beneficio o più sicuro.

Obesità. Il sovrappeso aumenta il rischio di cancro?
I sovrappeso e l’obesità aumentano il rischio di vari tumori: mammella in post-menopausa, colon, endometrio, colecisti, esofago, pancreas, rene e probabilmente altre sedi.

Olio d’oliva. Il consumo di olio d’oliva modifica il rischio di cancro?
L’olio d’oliva non comporta un aumento del rischio di cancro e va preferito ai grassi di origine animale. Conviene, tuttavia, usarlo con moderazione per l’elevato apporto calorico.

Pesce. Il consumo di pesce protegge contro il cancro?
I pesci contengono elevate quantità di acidi grassi omega-3 i quali, negli animali, sono in grado di prevenire la formazione di tumori. Che ciò possa avvenire anche nell’uomo non è, tuttavia, dimostrato così come non è noto se i potenziali benefici provenienti dal consumo di pesci possano essere ottenuti con supplementi di acidi grassi omega-3 o olio di pesce.

Pesticidi e erbicidi. I pesticidi causano il cancro?
Possono essere tossici se usati in maniera impropria. Verdura e frutta talora contengono piccole quantità di queste sostanze chimiche, ma non per questo sono ridotti i loro effetti salutari. Attualmente non esiste prova che le piccole dosi di pesticidi ed erbicidi eventualmente presenti nei cibi, possano aumentare il rischio di cancro.

Saccarina. La saccarina causa il cancro?
Dosi elevate di questo dolcificante determinano la formazione di calcoli vescicali che possono determinare l’insorgenza di un cancro della vescica nei ratti. Nell’uomo la saccarina non produce calcoli vescicali e, comunque, le dosi assunte come dolcificante sono molto più basse di quelle ipoteticamente nocive. Vari studi epidemiologici non hanno riportato un incremento di cancro della vescica nei soggetti che usano la saccarina, per cui questa non deve essere considerata sostanza cancerogena nell’uomo.

FATTORI DIETETICI: DOMANDE E RISPOSTE
Sale. Un elevato contenuto di sale nella dieta aumenta il rischio di cancro?
Alcuni studi hanno evidenziato una correlazione tra il consumo di cibi conservati mediante salatura e un aumento del rischio di tumori dello stomaco, della gola e del rinofaringe. Non esiste, però, evidenza che l’uso del sale per insaporire i cibi contribuisca al rischio di cancro.

Selenio. Il selenio può ridurre il rischio di cancro?
Il selenio è un minerale necessario per i meccanismi di difesa antiossidanti e può essere prodotto lasciando crescere il lievito in un mezzo contenente diossido di selenio. Nell’animale, esso svolge un’azione protettiva nei confronti dell’insorgenza di tumori. Che ciò possa verificarsi nell’uomo per i tumori del polmone, del colon e della prostata è stato suggerito da uno studio che, però, necessita di conferma. Supplementi di dosi elevate di selenio non sono raccomandati perché la linea di demarcazione tra dosi sicure e dosi tossiche è sottile. Il selenio è contenuto in pesci, carne e cereali. L’eventuale supplemento non dovrebbe superare 200 microgrammi al giorno.

Soia. La soia riduce il rischio del cancro?
I cibi derivati dalla soia nono un’eccellente fonte di proteine ed una buona alternativa alla carne. La soia, inoltre, contiene varie sostanze chimiche, alcune delle quali hanno un’azione blanda di tipo estrogenico, rivelatasi utile nel proteggere gli animali da tumori ormono-dipendenti. Il consumo di latte e di polvere di soia determina una diminuzione della concentrazione di estrogeni circolanti, ma i fitoestrogeni contenuti nella soia hanno di per sé una leggera azione estrogenica. Allo stato attuale, non ci sono evidenze di un effetto benefico dei supplementi di soia nel ridurre il rischio di cancro. Anzi, da un punto di vista teorico, dosi elevate di soia potrebbero aumentare il rischio di tumori correlati agli estrogeni, quali il cancro della mammella e dell’endometrio. Le pazienti operate di cancro della mammella dovrebbero consumare solo quantità moderate di cibi a base di soia ed evitare di assumere supplementi sotto forma di pillole o polvere di soia e di isoflavoni.

Sostanze fitochimiche. Le sostanze fitochimiche riducono il rischio di cancro?
Queste sostanze sono composti vari prodotti dalle piante, alcuni dei quali hanno un’azione antiossidante o simil-ormonale. Poiché il consumo di verdura e frutta riduce il rischio di cancro, alcuni studi mirano ad evidenziare se tale effetto benefico sia in rapporto a sostanze specifiche.
Allo stato attuale, non ci sono prove che supplementi di queste sostanze abbiano lo stesso effetto benefico dei vegetali e della frutta dai quali sono estratte.

Supplementi. I supplementi nutrizionali riducono il rischio di cancro?
La risposta è: no. Studi effettuati con supplementi di vitamine e minerali hanno dato risultati deludenti. Il cibo resta la migliore fonte di vitamine e minerali.

L’altra domanda è se con una pillola si può ingerire l’equivalente nutritivo di verdura e frutta. La risposta è ancora: no. Nella verdura e nella frutta si riscontrano varie sostanze che agiscono sinergicamente. In una compressa non è verosimile siano contenuti tutti i componenti dei cibi interi.

. Il consumo di tè riduce il rischio di cancro?
Alcuni hanno suggerito che il tè può ridurre il rischio di cancro per le sue proprietà antiossidanti. Il tè verde è stato riportato in grado di ridurre il rischio di tumori negli animali, ma nell’uomo non ci sono prove convincenti che ciò possa verificarsi.

Vegetali e frutta. Il consumo di vegetali e frutta riduce il rischio di cancro?
Un maggiore consumo di vegetali e frutta si è dimostrato in grado di ridurre il rischio di vari tumori: polmone, cavo orale, esofago, stomaco, colon. Poiché non è noto quali componenti dei vegetali e della frutta hanno il maggior effetto protettivo, è consigliabile consumarli quotidianamente più volte al giorno variandone il tipo.

Il consumo di crucifere previene il cancro?
Le crucifere (cavoli, broccoli, cavolfiori, cavoli di Bruxelles) sono ritenute contenere alcune sostanze chimiche particolarmente efficaci nel ridurre il rischio di carcinoma colorettale. L’evidenza maggiore induce, tuttavia, a consigliare il consumo di una grande varietà di vegetali. Comprese le crucifere.

Il valore nutritivo dei vegetali è modificato dalla cottura?
Sebbene esistano differenze nutritive tra vegetali e frutta freschi, congelati e conservati in scatola, ognuno di essi costituisce una buona scelta. Alcune differenze possono anche essere
in rapporto al metodo di cottura. La bollitura, soprattutto per lunghi periodi, può far perdere le vitamine idrosolubili. La cottura a vapore e a microonde può essere il miglior metodo per conservare tutte le proprietà nutritive dei vegetali.

Bisogna consumare vegetali e frutta sotto forma di succhi?
Vegetali e frutta possono essere consumati anche sotto forma di succo. Questa preparazione può facilitare l’assorbimento di alcuni nutrienti ed è particolarmente indicata nel caso in cui siano presenti difficoltà nella masticazione o deglutizione. Tuttavia, i succhi possono essere meno completi dei vegetali e della frutta interi e contengono meno fibre. I succhi di frutta possono contribuire significativamente al contenuto calorico della dieta. Scegliere i succhi preparati col 100% di vegetali o frutta.

Vitamina A. La vitamina A riduce il rischio di cancro?
La vitamina A (retinolo) si trova in cibi di origine animale come tale o è ricavata dal beta-carotene presente nei vegetali e nella frutta. Supplementi di vitamina A o di beta-carotene non si sono rivelati utili nel ridurre il rischio di cancro. Anzi, in dosi elevate, possono essere dannosi.

Vitamine del complesso B. Le vitamine del complesso B hanno un ruolo nella patologia neoplastica?
Queste vitamine hanno un ruolo fondamentale nella crescita, nello sviluppo ed in varie altre funzioni dell’organismo. Esse agiscono soprattutto come cofattori di vari enzimi (proteine) che regolano numerose reazioni chimiche. Negli anni quaranta, alcuni studi avevano evidenziato che l’acido folico (vitamina B9) era implicato nei processi di crescita cellulare e che era anche in grado di accelerare il decorso della leucemia nell’uomo. Furono, così, sintetizzati alcuni farmaci anti-folici (per es., methotrexate) che ancora oggi sono usati nella terapia dei tumori. Col passar degli anni si diffuse l’idea che le vitamine B, in particolare la B12, stimolassero la crescita dei tumori per cui non era prudente somministrarle ai pazienti affetti da cancro.
Oggi si può asserire che non esistono dati certi in supporto di una tale affermazione e che, addirittura, l’acido folico eserciterebbe un’azione protettiva nei confronti dell’insorgenza del carcinoma del colon. Per altre vitamine B, alcuni studi hanno evidenziato una correlazione col carcinoma della mammella e della prostata, inducendo a ritenere che l’assunzione di vitamine del complesso B è utile per ridurre il rischio di cancro. In realtà, non ci sono evidenze sufficienti che ciò corrisponda a verità e non è stato possibile dimostrare un reale beneficio derivante dall’assunzione di supplementi di vitamine B.

Vitamina C. La vitamina C riduce il rischio di cancro?
Si riscontra in molti vegetali e frutti. Negli studi in cui sono stati usati supplementi di vitamina C, non è stata evidenziata una diminuzione del rischio di cancro. Tuttavia, il consumo di cibi contenenti vitamina C è consigliabile per raggiungere un tale obiettivo.

Vitamina E. La vitamina E riduce il rischio di cancro?
Uno studio ha riportato un minor rischio di carcinoma prostatico in soggetti che assumevano vitamina E (50mg/die) rispetto a quelli che assumevano un placebo. Questa osservazione, però, merita conferma.

Zucchero. Lo zucchero aumenta il rischio di cancro?
Lo zucchero (compresi miele, fruttosio, melassa, bibite, ecc.) è una sostanza che apporta solo calorie senza altri nutrienti che possono ridurre il rischio di cancro. Pertanto, indirettamente, può aumentare il rischio di tumori favorendo l’obesità. Tra zucchero bianco (raffinato) e zucchero greggio (non raffinato) non ci sono differenze al riguardo.




 
Human Health Foundation ® Onlus - P.Iva 02896450547 Privacy Policy | Termini di utilizzo